Sono passati diversi mesi dalla nostra ultima pubblicazione sul Superbonus e sinceramente avevamo deciso di evitare commenti su tutto quello che sta succedendo ma “L’ennesima stucchevole modifica sulla cessione dei crediti”, come l’ha giustamente definita il collega Enrico Zanetti, mi fa pensare che siamo veramente alle comiche finali.
A questo aggiungiamo tutto quello che è accaduto negli ultimi giorni con la corsa alla presentazione delle Cilas entro il 30/06 per una fantomatica interpretazione della norma sulla proroga al 30/09 del raggiungimento del 30% della spesa.
Tutto ciò è lo specchio di una situazione diventata surreale, dove si sbandierano delle responsabilità sui mancati controlli e verifiche che sicuramente non possono essere imputate al sistema bancario o professionale.
Se in passato, e ancora oggi, si continuano a verificare distorsioni sulle cessioni dei crediti è proprio perchè, in passato qualche acquirente di crediti (vedi poste italiane) non procedevono al controllo neanche dei documenti e le spese non erano sottoposte ad asseveramenti di congruità e visto di confromità (e parliamo di bonus ordinari non certo di Superbonus 110%) ed oggi spesso si sta assistendo ad una caccia agli interventi di edilizia libera per evitare visti e asseveramenti, e tutto ciò sempre per i bonus ordinari.
Ultimo aspetto che ci preme sottolineare è riferito all’aumento dei prezzi, di cui tanto si parla. Mi chiedo è nata prima la gallina o l’uovo? ma i massimali di spesa per la congruità come sono stati calcolati? sono stati determinati dalle imprese o sono stati fissati per decreto, compreso l’ultimo intervento del MITE?
Se poi si crea un agevolazione (sicuramente allettante) con un imbuto di scadenze, che determina una inevitabile distrorsione del mercato per cui ad una crescente domanda di lavori l’offerta non riesce ad assolvere nei tempi stretti previsti, anche un bambino capisce che tutto ciò comporta un aumento dei prezzi. A questo aggiungiamo anche tutto il contesto politico internazionale e la frittata è fatta.
La verità è che poteva essere una buona occasione per riqualificare e mettere in sicurezza il patrimonio immobiliare del nostro paese e invece nulla di tutto ciò si realizzerà concretamente se non in minima parte. Gli interventi più importanti, che avrebbero dovuto essere quelli sismici, sono ridotti al minimo sindacale, vista anche la inutile criminalizzazione delle villette unifamiliari sulle quali questi interventi stavano trovando maggiore presenza.
Il risultato è una inutile e continua confusione che danneggia solo chi vuole lavorare nel rispetto delle regole.
Viva l’Italia, il paese delle meraviglie!
P.S. scusate la foga e qualche errore ma siamo tutti veramente stanchi